Si è tenuto nei giorni 23 e 24 maggio il Congresso Nazionale della Gilda degli Insegnanti che ha visto la conferma definitiva, a grandissima maggioranza, per i prossimi quattro anni, del coordinatore nazionale Vito Carlo Castellana e la presentazione del programma politico.
Il Congresso ha anche eletto i membri della Direzione Nazionale e i delegati all’assemblea Nazionale FGU. Siamo lieti di comunicare che la coordinatrice della Gilda di Roma professoressa Viviana Salzillo è stata riconfermata come membro eletto in entrambi gli organismi statutari.
Il Congresso ha ribadito anche gli obiettivi che la Gilda si è prefissata da sempre: il rafforzamento della didattica, il supporto agli insegnanti e la garanzia dei loro diritti.
Tra i punti politici principali passati in rassegna c’è stato il contratto. Le trattative all’Aran sono ancora in corso e la Gilda rinnova con forza la richiesta di un’area contrattuale separata per la docenza, indispensabile per promuovere la qualità della scuola pubblica statale e per contrastare l’attacco al concetto di professionalità docente. Si auspica un contratto separato per gli insegnanti per rendere evidente la dimensione intellettuale del lavoro che svolgono.
Altro aspetto legato al contratto nazionale, è la parte economica; la Gilda da sempre ritiene che le retribuzioni dei docenti italiani siano poche dignitose, non al passo con il costo della vita e soprattutto molto distanti dagli standard europei. La Gilda ritiene che oggi gli insegnanti svolgono un lavoro invisibile all’opinione pubblica, oltre alle ore frontali, infatti, sono sommersi da impegni burocratici imposti dal sistema, per una retribuzione insoddisfacente e inadeguata.
L’autonomia scolastica “E’ un ostacolo al concetto stesso di Paese che si fonda su radici storico culturali comuni. Al contrario, l’autonomia ha solo sancito la rottura di un sistema scolastico omogeneo e con stessi obiettivi didattici, oltra ad aver creato la figura del Dirigente Scolastico, che ha sostituito i Presidi e che la Gilda, l’unica tra tutte le OO.SS, non iscrive”.
Fondamentale, poi, la riflessione sul precariato, insostenibile per una scuola che possa garantire continuità didattica e una valorizzazione del personale docente. “Sui diritti, poi, portiamo avanti la nostra battaglia soprattutto in sede contrattuale, per far sì che vadano riconosciuti anche ai precari le stesse prerogative che spettano a chi è di ruolo, a discapito di ogni discriminazione esistente”.
In conclusione si è sottolineata la necessità di valorizzazione della professione docente per una Scuola che sia davvero di qualità.
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